Liceo Scientifico di Monreale


Giornata contro la violenza sulle donne, le iniziative del liceo “Basile”

di Alessandra Faranda – 24 Novembre 2016

MONREALE, 24 novembre – Domani, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, gli studenti delle classi III e IV A del liceo classico, IV A e IV B dello scientifico prenderanno parte all’iniziativa eseguendo delle letture tratte da reali testimonianze di donne vittime di violenza.

Le studentesse, inoltre, si cimenteranno nella recitazione di dialoghi sullo stesso tema, aderiranno alla consueta manifestazione “One Billion Rising”, ballando quella che è ormai la danza simbolo della giornata contro il femminicidio, eseguita contemporaneamente in diverse parti del mondo. Saranno inoltre presenti dei rappresentanti di alcune associazioni quali Onda e 21 Luglio, operanti in territorio palermitano contro la violenza sulle donne, che interverranno nel corso della mattinata.

La manifestazione inizierà alle 10 nei locali del Liceo Basile, e dalle ore 12 si sposterà presso il centro monumentale Guglielmo II, dove gli studenti continueranno le loro attività che termineranno in un flash mob nella piazza principale.

Sabato, invece, i ragazzi delle stesse classi aderiranno alla manifestazione culturale “Storie di libri”, progetto sulle tradizioni arabo-normanne. La manifestazione avrà inizio alle ore 9 presso il centro il centro monumentale Guglielmo II e proseguirà per le vie del centro storico fino a sera. Gli studenti del Liceo Basile proporranno l’iniziativa che comprenderà letture itineranti, proiezione di video sulla nostra cittadina arabo-normanna, danze ed esibizioni canore. Entrambe le iniziative sono organizzate e curate dalle insegnanti Finella Giordano e Maria Grazia Picicuto, rispettivamente del liceo classico e scientifico.


È ufficiale: gli alunni del liceo “Emanuele Basile” vincono il concorso Unesco “Immaginario Arabo-Normanno e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”

di Alessia Maenza – 06 Febbraio 2017

MONREALE, 6 febbraio – Dopo settimane di attesa, finalmente è ufficiale: i ragazzi del Liceo “Emanuele Basile” hanno vinto la sezione community del concorso Unesco “Immaginario Arabo-Normanno e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”.

Il loro video è stato il più votato e visto. La notizia è stata ufficializzata dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Nadia Olga Granà che ha mostrato interesse per la partecipazione dell’istituto monrealese e sollecitato la pubblicazione della selezione all’Unesco Sicilia. Grande la soddisfazione della professoressa Maria Rosaria Bonanno, che ha guidato gli alunni coinvolti nella realizzazione del video e che ha creduto sempre in questo progetto, insieme al professore Vincenzo Ganci. La vittoria è stata ottenuta, secondo i conteggi ufficiali, per soli tre voti di scarto sul liceo artistico “Emilio Greco” di Catania ed entrambi gli Istituti verranno inseriti, insieme ad altre scuole selezionate, in un catalogo e in una mostra che verrà organizzata per pubblicare le opere dei vincitori. Il sindaco Piero Capizzi porge le sue congratulazioni ai ragazzi per la vittoria e si dice contento di vedere così tanto impegno da parte delle nuove generazioni. In attesa della premiazione, gli alunni del Basile festeggiano il riconoscimento per il quale si sono impegnati con tanta passione.


Ai campionati studenteschi di corsa campestre il liceo Basile-D’Aleo ancora sul podio

16 Febbraio 2017

Domenico Renda si aggiudica la gara dei 2.500 metri e andrà alle finali regionali.

PALERMO, 16 febbraio – Si sono svolte oggi presso Villa Florio, adiacente lo Stadio delle Palme di Palermo, le finali provinciali dei campionati studenteschi di corsa campestre degli istituti superiori. Circa 400, tra ragazzi e ragazze, hanno gareggiato nelle varie categorie lungo il bellissimo circuito antistante il parco della favorita.

Come ormai da qualche anno, la partecipazione del liceo “Basile-D’Aleo” è stata premiata da risultati eccellenti. Domenico Renda della 2a del liceo scientifico “Basile” si è classificato al primo posto nella categoria allievi, chiudendo in volata e con ampio distacco i 2.500 metri di gara e parteciperà quindi alle finali regionali.
Terzo posto per Alice Mammina, alunna della 2a del liceo classico, che chiude la gara a pochi metri dalla prima e seconda classificata. Complimenti anche ai ragazzi componenti il resto della squadra allievi: Simone Miceli, Simone Manno e Daniele Trifiro’ Daniele e della squadra allieve: Sara Miceli, Simona Miceli E Manuela Ferraro.
Grande gara anche per gli alunni paralimpici che conquistano il secondo posto con l’ormai veterana campionessa Martina lainnusa. Gara tutta in volata per Morgan La Barbera che si piazza tra i primi dieci nella categoria allievi paralimpici.

Grande entusiasmo per studenti e famiglie, molta soddisfazione per i docenti di scienze motorie Isabella Zarcone e Santo Laquatra, dei docenti di sostegno Agata Cusimano, Delia Gullo e Giovanna Giammarinaro, che ringraziano la dirigente Concetta Giannino per avere sempre sostenuto l’importanza dello sport scolastico.

  


Energia alternativa e orto sinergico dal liceo “Basile D’Aleo” a PalermoScienza”

di Greta Marchisello – 22 Febbraio 2017

MONREALE, 22 febbraio – Neanche quest’anno il liceo “Basile-D’Aleo” è voluto mancare all’appuntamento scientifico di “PalermoScienza, Esperienza inSegna 2017” dedicato all’Ambiente, iniziativa ideata e organizzata dall’associazione Palermoscienza.

Questa decima edizione, partita lo scorso 14 febbraio, ha visto coinvolte più di 60 scuole e tra queste anche l’istituto superiore monrealese e l’IPSARS di San Cipirello, che è una delle sette scuole sotto la dirigenza di Cettina Giannino, che hanno partecipato fino a sabato scorso. Molto apprezzato l’orto sinergico realizzato dai ragazzi della quinta di San Cipirello guidati in questo percorso dalla loro insegnate Stefania Fiore, sulla base dei principi dell’agricoltura naturale. Invece i colleghi di Monreale, delle IIA e IIB del liceo scientifico, capitanati da Patrizia Gambadauro, hanno esibito una serie di lavori che hanno avuto come filo conduttore l’energia alternativa. Infatti, i giovani scienziati hanno sviluppato modelli di pannelli solari e pala eolica, lampada al plasma e microscopio ottico con vetrini. Invece, le IV A e B del liceo classico, assieme alla loro docente, Maria Grazia Intravaia, hanno allestito il loro tavolo con le esplicazioni dei cicli biometrici, del ciclo carbonio azoto, le piogge acide, l’uso delle risorse minerarie, e infine, l’orologio biologico.
Per i tutti i ragazzi è stata sicuramente un’esperienza altamente formativa e piena di soddisfazioni raccolte attraverso le innumerevoli visite che hanno ricevuto alla loro postazione nel padiglione 19 di viale delle Scienze, dell’Università di Palermo.
La manifestazione “PalermoScienza” si chiuderà giovedì 23 febbraio.


Monreale, Istituto “Basile-D’Aleo”: grande successo per una festa di carnevale all’insegna dell’inclusione

di Andrea Saito – 28 Febbraio 2017

MONREALE. 28 febbraio – Ha riscosso un gran successo l’iniziativa realizzata all’istituto “Basile-D’Aleo” in occasione della ricorrenza del carnevale, la cui mission è stata l’integrazione sociale.

Nella nostra società globale e multietnica la questione della diversità e dell’esclusione è un tema sempre più attuale e scottante. Fattori legati alla razza, alla religione, alla cultura, alla povertà, alla disabilità incidono sempre più anche nel nostro territorio, causando emarginazione e sofferenza.

Il ruolo della scuola può essere strategico ai fini della politica dell’accoglienza e della inclusione, e in questo si distingue certamente l’Istituto “Basile-D’Aleo” di Monreale che è sempre stato molto attento e attivo sotto questo punto di vista. In esso è presente un nutrito gruppo di docenti, sia di sostegno sia delle discipline di insegnamento, che quotidianamente lavora in perfetta sintonia e con impeccabile professionalità, avendo e trasmettendo un importante senso di appartenenza.

Questo team di docenti è riuscito a realizzare il cambiamento del sistema scuola, inteso come contesto culturale e sociale, al fine di favorire la partecipazione attiva, produttiva e completa di tutti gli individui. Anche il personale non docente, i familiari degli alunni e gli alunni, disabili e non, contribuiscono a creare un clima molto sereno, accogliente e capace di affrontare con competenza ogni problematica relativa al tema del superamento delle differenze ai fini della più compiuta inclusione.

Sotto la guida di un gruppo specifico di docenti l’ambiente di lavoro è strutturato in dinamiche relazionali che fanno del reciproco riconoscimento uno dei cardini dell’attività scolastica. Il dialogo è effettivo, e ogni persona dà e riceve dignità e valore a prescindere dall’età che ha e dal ruolo che ricopre. Il pieno inserimento sociale di qualsiasi soggetto al “Basile-D’Aleo” si realizza sia all’interno delle aule, quando si svolge la tradizionale attività didattica, sia al di fuori di esse, quando l’ambiente sociale pulsa in tutte le sue sfaccettature. Lavorando in squadra e con un alto senso di responsabilità gli obiettivi educativi e didattici vengono di continuo raggiunti, giacché la particolare sensibilità umana dei docenti di sostegno e di quelli curricolari sembra proprio essere il valore aggiunto di questa istituzione scolastica.

L’occasione della ricorrenza del carnevale non poteva dunque sfuggire loro, anche grazie alla collaborazione che hanno ricevuto sin dal momento della ideazione della festa carnascialesca da parte dell’associazione “Con.Vi.Vi.L’Autismo”, di cui fanno parte alcune mamme dei ragazzi in difficoltà e non (normodotati). In breve si è creata una comunità estremamente motivata, la cui mission era: divertiamoci tutti per stare bene insieme e fare in modo che nessuno resti fuori, così che ognuno possa sentirsi parte integrante di questo bellissimo contesto sociale.

La scuola non è solo e unicamente didattica in senso stretto, anche una occasione ricreativa può essere una eccellente opportunità educativa, per far comprendere agli adolescenti l’importanza e il valore di essere comunità e di vivere nel segno della effettiva solidarietà. La festa si è svolta il 24 febbraio nella palestra del Liceo Classico e Scientifico di via Cappuccini. Alunni, professori, genitori e personale non docente si sono via via scatenati sempre più al suono di una musica molto coinvolgente. Sotto la guida di un abile DJ si sono alternati i ritmi della musica da discoteca di ieri e di oggi, quelli della danza brasiliana e di ogni altro genere ballabile. Non sono mancati i lenti. Ad un certo punto un alunno disabile/con difficoltà si è impossessato del microfono e ha stupito tutti per la sua elevata vocalità. I calorosi applausi che ha ricevuto anche a scena aperta sono stati indubbiamente meritati.

È stato proprio un piacere vedere alunni e genitori ballare insieme ai docenti divertendosi a più non posso. Non è mancato il rinfresco, particolarmente gradito non solo ai più giovani ma anche a quelle persone un po’ “attempatelle” che non hanno più l’allenamento per sostenere i ritmi frenetici del sabato sera di una volta. Maschere, stelle filanti, eleganti costumi hanno reso ancora più carnevalesco l’ambiente scolastico, è stato veramente delizioso vedere danzare docenti solitamente molto più controllati insieme agli alunni, dimenticando ogni differenza generazionale e di altro tipo.

Molti alunni sono rimasti piacevolmente sconvolti nel vedere i loro professori che non solo non si tiravano indietro, ma che in alcuni casi si trasformavano nei loro trascinatori capobanda.

Sul più bello sono usciti fuori i vari smartphone ed è scattata la corsa per immortalare questa inaspettata occasione di grande festa e per farsi una bella foto, o l’immancabile selfie, con i professori. Mai come in questa occasione il mondo della scuola ha dimostrato che un gruppo professionale e affiatato di docenti può essere capacissimo di aggregare i giovani, di fare dell’ambiente scolastico un luogo di spensieratezza ma, nel contempo, anche di grande impegno sociale e civile, superando ogni barriera e ogni diversità.

In questa vera e propria kermesse nessuno è rimasto fuori, tutti sono stati piacevolmente inclusi, infatti non erano solo gli occhi degli alunni disabili che brillavano di gioia ma anche quelli degli altri presenti, perché il vero e sano divertimento è stato proprio di tutti. Tanto è vero che da qualche giorno molti sfogliano con nostalgia le numerose immagini riprese all’Istituto “Basile-D’Aleo” e si domandano già: come mi vestirò per la prossima festa scolastica di carnevale? Diciamolo: mai la scuola fu tanto amata come quella mattina del 24 febbraio!


La Philosophy for children/for community al liceo scientifico di Monreale

di Maria Rita Fedele – 03 Marzo 2017

MONREALE, 3 marzo – Gli studenti e le studentesse della classe pilota V A del liceo scientifico sono stati alle prese in questi giorni con la terza sessione filosofica realizzata secondo la didattica innovativa dell’insegnamento della filosofia, denominata appunto “Philosophy for children/for community, in sigla P4C. Tutto merito della sperimentazione metodologica che è stata avviata all’inizio di questo anno scolastico su piccola scala e che sta facendo registrare un ottimo successo negli alunni, in termini di acquisizione di competenze trasversali alle discipline e sta producendo frutti migliori di ogni previsione.

Gli studenti della V A si sono confrontati nell’agorà della loro aula scolastica, realizzando un vero e proprio “spazio filosofante” che ha reso possibile l’inizio di un percorso nel quale il gruppo classe si sta formando per divenire una vera e propria comunità di ricerca. Al secondo piano, dunque, del plesso Basile è stata allestita all’uopo una palestra un po’ particolare, una sorta di “palestra mentale”; gli studenti corsisti, infatti, sanno bene che per svolgere una sessione filosofica di P4C non occorrono zaini, libri, penne, tablet o altro, ma solo la testa, cioè bisogna pensare e ragionare con la propria testa.

Lezioni, dunque, sui generis quelle delle sessioni filosofiche di P4C, in cui l’insegnante non trasmette nozioni e non spiega tradizionalmente ex cathedra, ma diviene facilitatore del dialogo filosofico, esortando gli allievi a mettersi in gioco con domande, osservazioni, discussioni e, a volte, anche con controversie verbali. Per il docente non si tratta di presentare temi e autori della storia della filosofia, ma di facilitare appunto all’esercizio dialogico del logos e, dunque, promuovere un’epistemologia della pratica filosofica in grado di sviluppare il pensiero creativo, critico, affettivo e valoriale.

La philosophy for children/for community permette, infatti, di creare una sorta di “palestra mentale” del ragionamento, che è utile indubbiamente per affinare la logica e migliorare le proprie competenze nei procedimenti matematici e scientifici, ma anche in quelli umanistici, dove è, altrettanto, richiesta l’argomentazione, la concettualizzazione, la comunicazione e la rielaborazione delle proprie tesi.

Nelle sessioni filosofiche gli studenti e le studentesse della classe V A del liceo scientifico si confrontano fra di loro, discutono le proprie idee, le giustificano, attenendosi al rigore del ragionamento, e, soprattutto, ascoltano gli altri, in un vero e proprio esercizio di dialogo democratico. La P4C forma, infatti, gli studenti alla giustificazione filosofica del proprio pensiero e della propria argomentazione, sollecitandoli ad accettare tesi opposte alle proprie, nel convincimento che quanti pensano diversamente hanno qualcosa di significativo da dire che arricchisce il proprio punto di vista.

In una scuola che vuole puntare al successo formativo dei propri allievi si deve cominciare dalla filosofia, dall’affinamento del pensiero per formare “teste ben fatte”, cioè libere e dotate di spirito critico.

In questa direzione, la philosophy for children/for community può essere coniugata nelle sue valenze formative anche come pratica dialogica di comunità ed utilizzata per favorire e stimolare una didattica per competenze anche di carattere trasversale, nonché per cominciare a pensare alla costruzione di un curriculo verticale, che possa coinvolgere anche le altre scuole del territorio monrealese, quelle primarie e secondarie di primo grado. Tale metodologia prende, infatti, le mosse dal riconoscimento che l’infanzia, ancor prima dell’adolescenza, sia il luogo privilegiato dello stupore e della meraviglia, da cui nasce lo spirito del filosofare; in questo senso, superfluo è ribadire che il mondo dei “perché” sia proprio quello dei bambini e per questo significativi sono oggi i supporti didattici e i riadattamenti per l’infanzia, che possono essere utilizzati, per la facilitazione delle sessioni filosofiche anche nella scuola primaria.

Il materiale da utilizzare nelle sessioni filosofiche dei licei può, infatti, essere tratto dal curriculo di Matthew Lipman, fondato nel 1974, e, in particolare, dai racconti filosofici prodotti per il primo biennio delle scuole superiori, o da altro materiale non strutturato, purchè si presenti sotto forma di “esperienza esemplare” e affronti un problema filosofico: es. cosa significa amare, fare amicizia, punire,? che cosa ha a che vedere con la guerra, l’ingiustizia, l’illegalità la libertà, la democrazia? Che cos’è il tempo, la realtà, la mente? Tale metodologia prevede l’uso di un setting alternativo alla tradizionale disposizione dell’aula, in cui ci si dispone in cerchio e il facilitatore attiva il processo di negoziazione della lezione, che parte dalla lettura di un racconto filosofico e procede con la formulazione delle domande da parte degli allievi e l’individuazione del tema/domanda, che sarà poi l’oggetto della discussione di gruppo.

Nella terza sessione filosofica della V A, svolta con la preziosa collaborazione della docente di matematica e fisica, prof.ssa Gorgone Maria, il tipo di materiale stimolo è stato tratto da un brano del testo “Il grande disegno” di Stephen Hawking, che ha consentito di discutere un tema-problema che riguarda sia la fisica che la filosofia e che è stato articolato dagli studenti in queste domande filosofiche: “come facciamo a sapere che la nostra visione della realtà sia vera?”, “perché ricercare realtà diverse dalla nostra”, “che cos’è la realtà”, “la realtà è come ci appare?”, “esiste una realtà in sé e una realtà per noi?”, “lo spazio e il tempo sono assoluti o relativi?”.

Il liceo scientifico monrealese, se vuole essere una scuola del futuro adatta alla formazione delle nuove generazioni, deve puntare al dialogo tra sapere umanistico e sapere scientifico, deve saper affrontare le questioni filosofiche che si legano allo sviluppo del sapere scientifico-matematico, per rintracciare in tale sapere non qualcosa di meramente tecnico, quanto piuttosto la dimensione profonda dell’intelligenza dove il sapere, sia pure per vie diverse, si fa cultura dell’uomo nel senso proprio di coltivazione della sua umanità.

In questa direzione, è auspicabile che nei licei l’innovazione metodologica e didattica punti principalmente a superare la divaricazione esistente tra i profili delle due culture, l’umanistico-letteraria e quella scientifica, le quali molto spesso si ignorano quando non si chiudono a riccio nella loro conclamata autosufficienza formativa. La fiducia nella sperimentazione innovativa della philosophy for children/for community nasce anche come progetto di ricerca-azione e impone che al sapere scientifico-matematico non si riconosca solo un mero valore strumentale e non resti relegato nell’ambito tecnico del calcolo e/o delle formule, ma si apra ad orizzonti filosofici che ne stanno alla base.

Agli studenti e alle studentesse della V A non ci resta che augurare: ad maiora!


Il liceo “Basile” scende in piazza per lo sciopero globale “Non una di meno”

di Finella Giordano – 10 Marzo 2017

All’iniziativa hanno preso parte la III A e la IV B del classico e la IV e la IV A e la IV B dello scientifico

MONREALE, 10 marzo – Grande e significativa presenza delle classi III A e IV A del liceo classico e IVA e IV B del liceo scientifico “Emanuele Basile” allo sciopero globale indetto dal movimento internazionale “Non una di meno”, per dire no alla violenza maschile sulle donne, affermando l’autonomia e l’autodeterminazione sessuale e riproduttiva delle donne, il diritto di decidere sul proprio piacere, sulla propria salute, sulle proprie scelte, sui propri corpi e proponendo un piano femminista contro la violenza che riconosce i saperi femministi e valorizza il ruolo politico dei Centri antiviolenza.

Il movimento, nato nel 2015 in Argentina dalla chiamata collettiva di un gruppo di giornalisti, attivisti, artisti, è cresciuto grazie alla partecipazione di migliaia di persone, di centinaia di organizzazioni, di scuole, di membri di tutti i partiti politici, decisi a dire basta al femminicidio. Da allora ad oggi l’aria del cambiamento possibile ha attraversato molti paesi coinvolgendo donne di ogni età in una straordinaria ondata femminista, una forza potenzialmente infinita che ha messo insieme le donne come soggettività plurali, trasversali e complesse, simboleggiate dalle Matrioske, espressione dell’universo femminile e della molteplicità dell’io.

In questo orizzonte di rinnovato spirito di lotta è concepito dalle donne argentine lo sciopero globale dell’8 marzo che si pone in continuità con le straordinarie giornate di mobilitazione di milioni di donne nelle piazze di tutto il mondo, dalla Polonia, all’Italia, alla Germania, alla Turchia, dal Brasile all’Argentina, per riaffermare la forza femminile nella messa in crisi di un modello sociale che discrimina la donna e al contempo sfrutta le differenze: una giornata in cui reinventare lo sciopero come pratica fondamentale atta a segnalare la sottrazione delle donne dalle attività di produzione e di riproduzione sociale o da forme specifiche di violenza, discriminazione e sfruttamento che si vivono quotidianamente in ogni ambito della vita, pubblico o privato. Uno sciopero costruito al grido “Se le nostre vite non valgono, allora ci fermiamo!” per ribaltare i rapporti di forza, per mettere al centro le rivendicazioni, le relazioni, i rapporti sociali in casa, a scuola, sui luoghi di lavoro, nelle istituzioni. La mobilitazione in Italia si è sviluppata ed è maturata grazie alla costituzione di percorsi tematici affrontati all’interno di assemblee plenarie, convocate all’indomani della grande manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne (26 novembre a Roma), nelle giornate del 27 novembre (Roma), 4 e 5 febbraio ( Bologna). I principi fissati dal movimento sono sintetizzati nel seguente pensiero: riconoscere i saperi femministi; coltivare un sapere critico verso le relazioni di potere fra i generi e verso i modelli stereotipati di femminilità e maschilità; non promuovere una generica politica delle pari opportunità ; fuoriuscire dalla violenza psicologica, fisica, socio-produttiva, socio-culturale attraverso il riconoscimento dei diritti, di un reddito di autodeterminazione, di una formazione alle differenze, di una comunicazione priva di stereotipi.

Anche a Palermo si è dato l’avvio, in preparazione dello sciopero globale dell’8 marzo, e con l’intento di proseguire oltre, ad un nuovo processo orizzontale e democratico di solidarietà, sorellanza, sostegno e alleanze trasversali tra differenti realtà femministe, femminili e soggetti LGBTQI , migranti etc. nell’ambito dell’assemblea “Insieme contro la violenza maschile sulle donne”, articolazione territoriale del movimento Non una di meno .

All’appello dell’assemblea palermitana, per un coordinamento delle iniziative, la nostra scuola ha aderito, mettendo in campo l’esperienza educativa elaborata in questi anni all’interno della formazione filosofica e storica, attraverso un lavoro sistematico e articolato, coniugato con l’osservazione quotidiana dei comportamenti maschili e femminili nel gruppo dei pari e dei ruoli che inconsciamente le ragazze sono spinte ad assumere, centrato sull’analisi delle cause strutturali che generano la subalternità alle figure maschili, la discriminazione esplicita e sottile, la prevaricazione taciuta e nascosta , la violenza di genere . I prodotti visibili di questo cammino lungo e paziente presentati e divulgati, annualmente, alle scuole e al territorio nelle iniziative del 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne) , del 14 febbraio One billion rising e dell’ 8 marzo, con narrazioni, reading, testi recitati, letture, danze, sono stati accolti, per far parte integrante del programma, dall’assemblea del movimento, dove chi scrive ha con forza sottolineato il ruolo della scuola come terreno ideale e luogo privilegiato per: a) la promozione di una cultura di genere orientata all’equità e al riconoscimento dell’altro; b)l’attivazione di percorsi di consapevolezza critica rispetto ai modelli culturali dominanti nella società; c)la valorizzazione delle differenze tra il maschile e il femminile; d)il raggiungimento della piena, sostanziale e non formale parità di diritti di cittadinanza degli esseri umani. Con i colori del nero e del fucsia e i simboli di Non una di meno, le matrioske, le alunne e gli alunni delle classi summenzionate , armate/i di cartelloni e di striscioni , in maniera festosa e partecipata, tra interviste, fotografie e slogan, hanno sfilato in corteo , con inizio da piazza Massimo, per raggiungere la splendida e suggestiva cornice di piazza Pretoria, eletta ad accogliere le performance artistiche, e non , nella varietà delle proposte .Vibranti e densi di pathos i testi recitati dalle alunne del liceo, preceduti dalle note e dal ritmo coinvolgenti e appassionanti di “Break the chain”, canzone e danza diventate inno delle donne che ballano per spezzare la catena della violenza e sigla iniziale e finale delle nostre iniziative. Nell’aria fredda della sera aleggiava la consapevolezza, incarnata nei volti e nell’orgoglio dello sguardo delle/dei ragazze/i di aver contribuito a rendere visibile e possibile una nuova pluralità di punti di vista, di modelli, esistenze differenti.